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giovedì 11 dicembre 2014

SEMANTICA, MICRODATI, RICH SNIPPET E SCHEMA.ORG


La semantica, ovvero il significato delle parole, è la vera sfida di un motore di ricerca.

Il WEB è usato da persone, che danno un significato ben preciso alle parole che usano.

Tre sono i motivi principali per cui gli utenti utilizzano il WEB:

    microdati, rich snippet e schema.org
  1.  Scopo informativo: Si cercano informazioni su internet su un determinato argomento consultando blogs, pagine web, documenti. Lo scopo è quindi quello di accrescere le proprie conoscenze su qualcosa di specifico e quindi si consulteranno numerose fonti aprendo più siti internet.
  2. Scopo transazionale: Si desidera compiere un’azione come potrebbe essere acquistare un oggetto, scaricare un’applicazione o semplicemente inscriversi ad una newsletter o acquisire un file. L’obiettivo finale è compiere quest’azione, quindi l’utente navigherà fino a quando non ci sarà riuscito. 
  3.  Scopo navigazionale: Si cerca uno specifico prodotto, una specifica azienda o uno specifico personaggio. L’obiettivo dell’utente è, quindi,  trovare il sito internet ufficiale o assolutamente riconosciuto ed accreditato su un determinato target che si ha bene in mente. Le altre pagine WEB contano relativamente poco.

Queste esigenze gli utenti le espletano tramite query sui motori di ricerca, digitando poche parole che hanno però un significato sempre più specifico.

Il WEB sta diventando sempre più semantico e anche i motori di ricerca devono adeguarsi a questo cambiamento,  diventando sempre più bravi a comprendere il vero scopo delle parole chiave inserite dall’utente.

Google, come abbiamo già detto in alcuni dei post precedenti, si sta impegnando molto in questo senso. 

Come spesso accade, però, non potendo lasciare ad un algoritmo la sensibilità di capire perfettamente una corrispondenza tra l’intenzione dell’utente e i contenuti di una pagina web,  Google chiede aiuto ai WEBMASTER, affinché diano indicazioni più specifiche sulla struttura delle informazioni presenti in un sito internet.

Qui entrano in gioco concetti come microdati, schema.org e rich snippet.

Andiamo con ordine:


Queste le definizioni  dei concetti appena elencati:


MICRODATI: Categorie di dati, stabilite con il linguaggio HTML5 con cui vengono assegnate etichette specifiche alle informazioni presenti sui nostri siti internet, leggibili dai principali spiders dei motori di ricerca.

SCHEMA.ORG: Progetto sostenuto da GOOGLE, YAHOO e MICROSOFT, che definisce le corrette specifiche per implementare  i microdati nel codice HTML del proprio sito internet.

RICH SNIPPET:  Informazioni presenti subito dopo la description di alcuni risultati elencati nella SERP (search engine results page). 


Vediamo che ruolo hanno lato SEO questi elementi.


MICRODATI: permettono ai motori di ricerca di capire che nel nostro sito ci sono informazioni specifiche, che possono essere date, nomi, luoghi, ricette, eventi etc. Risulta chiaro che se un utente cerca qualcosa inerente alle informazioni presenti nel nostro sito, Google le individuerà più facilmente!


SCHEMA.ORG: Dà indicazioni chiare per avere una corretta implementazione del codice per i microdati nel nostro sito internet, in modo da non incorrere in penalizzazioni o sporcare il codice stesso. Google ci dà comunque una mano per questo passaggio più tecnico tramite il TOOL ASSISTENZA MARKUP.


RICH SNIPPET:  se le informazioni sui microdati sono state inserite correttamente quando ci sarà a visualizzazione del nostro sito internet nella SERP usciranno delle informazioni aggiuntive con dei links, che dovrebbero aiutare l’utente a individuare l’argomento trattato nelle nostre pagine web che gli interessa maggiormente in modo più rapido. Questo secondo Google dovrebbe migliorare la user experience e quindi rendere il nostro sito internet più USER FRIENDLY.   

Google dichiara chiaramente in questa pagina che "il markup dei dati per i rich snippet non incide sul posizionamento della pagina nei risultati di ricerca". Ma dobbiamo sempre  ricordare che Google punta ad un WEB sempre più semantico, quindi risulta evidente che il progetto SCHEMA.ORG prenderà sempre più piede.

domenica 16 novembre 2014

LE TECNICHE DI REDIRECT SEO FRIENDLY



Il redirect è una delle tecniche più utilizzate dai webmaster per 3 principali motivi:
redirect
      1. Migrazione di un sito internet su un altro dominio; se abbiamo per esempio un blog indicizzato in GOOGLE nel migliore dei modi ed abbiamo deciso di farlo diventare un vero e proprio sito internet con un URL di nostra scelta, per non perdere tutto il vantaggio acquisito dal nostro blog dobbiamo re-indirizzare le visualizzazioni dello stesso sul nuovo sito internet;
      2. Segnalazione di un URL “canonico” per evitare dispersioni di traffico; se alcuni contenuti del nostro sito internet sono raggiungibili da diversi URL, Uniform Resource Locator, per esempio http://miositoseo.com/ e http://www.miositoseo.com/, possiamo scegliere di indicare al Crawler di Google, Googlebot e ad altri spiders di altri motori di ricerca, quale indirizzo considerare come principale.
      3.  Fusione di due o più siti internet;  scelta dovuta più che altro a questioni logistiche.
E’ importante però adottare determinate accortezze SEO FRIENDLY per evitare che tutto il lavoro svolto sul vecchio sito internet con le nostre TECNICHE SEO venga vanificato.
Per prima cosa cerchiamo di capire in cosa consiste la tecnica del REDIRECT.
In pratica quando un utente clicca su un indirizzo internet del nostro vecchio sito, se è stata adottata questa tecnica, viene automaticamente inoltrato dal suo browser al contenuto del nuovo sito internet che noi abbiamo indicato come “sostituto”.

Esistono due principali tipi di redirect:

  • REDIRECT 301 - HTTP 301 Permanent Redirect;
Questo indica ai motori di ricerca e agli spider che l’URL (Uniform Resource Locator) di una pagina  deve essere sostituito definitivamente da un altro che noi gli indichiamo. In questo modo gli spider tendono a trasferire il page rank e tutta l’importanza delle precedenti pagine alle nuove pagine e di sostituire nei loro data base il vecchio URL con il nuovo.

  • REDIRECT 302 - HTTP 302 Temporary Redirect;
Questo indica ai motori di ricerca e agli spider che l’URL (Uniform Resource Locator) di una pagina  deve essere sostituito solo temporaneamente da un altro che noi gli indichiamo. In questo modo gli spider non trasferiscono il page rank e tutta l’importanza delle precedenti pagine alle nuove e quindi i vecchi contenuti continuano ad essere indicizzati regolarmente.

Per un redirect SEO FRIENDLY si consiglia vivamente di usare l’HTTP 301 Permanent Redirect.  

Questa scelta è motivabile da due motivi principali

  1. Evitare problemi di duplicazione dei contenuti tra vecchio e nuovo sito; 
  2. Dare fin da subito un’ottima spinta all’indicizzazione del nuovo sito internet.

      LINEE GUIDA su come effettuare il redirect in modo corretto: 

  • Non ci sono limiti al numero di pagine reindirizzate da un sito ad un altro.  Occorre però tenere presente che il reindirizzamento rallenta il processo di caricamento del documento finale consultabile dall'utente e questo non è sicuramente un fattore positivo.

  • Non rimandare il Crawler per più di due redirect per lo stesso contenuto (quindi al massimo potremmo partire da una pagina originale ed atterrare su un secondo e poi al massimo, ma solo se fosse proprio necessario, su un terzo reindirizzamento). 
  •  Le pagine del vecchio sito devono essere reindirizzate sulle corrispondenti pagine del nuovo sito. Reindirizzare tutte le pagine del vecchio sito alla home page del nuovo sito, infatti, può essere interpretato dal Googlebot come un tentativo fraudolento di aumentare la visibilità del nuovo sito, ed inoltre questa tecnica,  non garantirebbe una buona esperienza dell’utente che si ritroverebbe reindirizzato ad una home page non richiesta. 
  •  Implementare Google Analytics su entrambe le pagine incluse nel reindirizzamento (vecchio e nuovo sito) sarebbe utile per monitorare il redirect ed individuare eventualmente problematiche da sanare.  
Buon reindirizzamento a tutti!